Ho conosciuto il professore nel 1990 quando decisi di intraprendere l’indirizzo geofisico ed era il primo anno che si teneva un corso di Fisica Terrestre per studenti del corso di laurea in Fisica.

Mi ricordo delle sue lezioni del sabato mattina, arrivavamo nell’aula certo non entusiasti di fare un corso il sabato, ma alla fine quelle due ore volavano perché lui aveva la capacità di rendere tutto divertente oltre che interessante, penso che la noia non sia mai entrata in casa sua.

In seguito chiesi la tesi di laurea in sismologia e da allora per molti anni ho avuto la fortuna di avere rapporti con lui prima come studente e poi come collaboratore lavorando a stretto contatto quando fu nominato direttore del Gruppo Nazionale per la Vulcanologia.

Non è stato sempre facile lavorare con lui perché era un persona imprevedibile, ma talmente brillante e simpatica che si faceva perdonare qualunque cosa, non dimenticherò tutte le storie meravigliose che mi raccontava dei suoi viaggi e delle sue avventure di vita, come quella dell’Islanda quando insieme ad un altro vulcanologo furono sorpresi da una bufera di neve e per non morire assiderati si immersero nel fiume di acqua termale.

Ma ciò che non dimenticherò mai è la straordinaria esperienza che ho vissuto nel partecipare al progetto TomoVes, il suo entusiasmo contagioso, il suo ottimismo intramontabile, non si arrendeva mai e il suo motto era, e me lo ripeteva spesso, “alla fine ce la facciamo sempre!”

Ed era vero, ci ha fatto fare riunioni perfino sulle panchine fuori largo San Marcellino perché alle otto di sera ci avevano cacciato dal Dipartimento, oppure all’una di notte durante la campagna TomoVes nell’albergo a Terzigno o sotto il tendone del campo base mentre tutti crollavano dalla stanchezza e lui era lì pronto con nuove idee.

Potrei riempire pagine e pagine di ricordi, ma quello che mi porto dentro è il suo insegnamento non solo come scienziato, ma soprattutto come uomo. Lui come mio padre in maniera diversa mi hanno lasciato il messaggio che nella vita è vecchio non chi ha i capelli bianchi o non ha più tanta forza, ma chi si arrende, chi non sa mettersi in gioco, chi non sa divertirsi, chi non crede che la vita vale comunque la pena viverla.

Ciao Prof!

Campo base di Terzigno (con Paolo Capuano e Roberto De Franco)
1996-TomoVes: Campo base di Terzigno (con Paolo Capuano e Roberto De Franco)

 

una persona brillante e simpatica

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